Nasce così la collaborazione per questa rubrica
Un piano lago albanese
Una lastra candida luccicava
ivi dove il sole fate creava
risorte da ere immemori dimenticate.
Un colore verde frondoso
fungea da scudo ad un monte austero
Più monti superbi erano liberi
Più monti superbi erano liberi
solitari e silenziosi
da quell’acqua lambiti.
Una riva colma di sagome,
sagome fluorescenti
da brezza leggera mosse
di ciò meritevoli
dai colori mutevoli.
Un rosso prato contornava i colori
di una candida fanciulla
essi bianchi e purpurei.
Fanciulla di un vicino
o lontano lieto loco giunta.
Il tramonto delineava i lisci limiti sinuosi
i lineamenti della terra a essa complementari.
A evidenziare la pelle a Dei
nascosti a rimirar
in una casa mobile che è lago
a solcare ciò che immobile è campestre
in giornata nobile e rupestre
con ali di memoria in mostra
su sfondo silvestre.
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