Benvenuti, in questa sezione si parlerà ogni sabato, e durante il resto della settimana, di musei, monumenti e luoghi.
Museo di storia naturale a Londra
Ospita circa 70 milioni di reperti organizzati in cinque collezioni principali: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia.
L'ingresso è gratuito anche se per accedere ad alcune stanze è necessario pagare.
Un tempo faceva parte del British Museum anche se ora è solamente una parte distaccata di esso.
Le Catacombe di Porta d'Ossuna
Il sito è posto nella depressione naturale del Papireto a nord-ovest della città, e fu tagliato lungo Corso Alberto Amedeo per l'edificazione dei bastioni cinquecenteschi. Il complesso fu scoperto nel 1739 durante i lavori per la costruzione del convento delle Cappuccinelle ed esplorato dal Principe di Torremuzza, mentre nel 1907 fu studiato per la prima volta da Joseph Führer e Victor Schultze. Durante la seconda guerra mondiale le catacombe vennero utilizzate come ricovero dalla popolazione per rifugiarsi dai bombardamenti.
Fonte
Teatro Massimo a Palermo
Alla sua apertura, per monumentalità e dimensione (oltre 7.700 metri quadrati), suscitò le invidie di molti, come si può facilmente verificare leggendo i giornali italiani dell'epoca (es: L'Illustrazione Italiana del 6 giugno 1897). Di gusto neoclassico-eclettico, sorge sulle aree di risulta della chiesa delle Stimmate e del monastero di San Giuliano che vennero demoliti alla fine dell’Ottocento per fare spazio alla grandiosa costruzione. I lavori furono iniziati nel 1875 dopo vicende travagliate che seguirono il concorso del 1864 vinto dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile, alla morte del quale subentrò il figlio, anch'esso architetto, che accettò di ultimare l'opera in corso del padre su richiesta del Comune di Palermo, completando anche i disegni necessari per la prosecuzione dei lavori del Teatro.
Teatro Massimo a Palermo
Trulli
...
L'altopiano della Murgia, per la sua stessa natura geolitologica a matrice essenzialmente calcarea, ha fornito la possibilità agli abili costruttori delle epoche più remote di progettare e tramandare fino ai nostri giorni queste costruzioni.
Il territorio in cui più importante è la presenza dei trulli si identifica geograficamente con la Valle d'Itria, dove sono chiamati casiedde (dal latino casella, piccola casupola, capanna). Qui la città di Alberobello (provincia di Bari), avendo un intero quartiere, coincidente con il centro storico cittadino, edificato integralmente con queste costruzioni, rappresenta a tutti gli effetti la "capitale dei trulli". Sino agli anni cinquanta del XX secolo, anche il comune di Villa Castelli (provincia di Brindisi) era costituito prevalentemente da trulli di cui oggi restano pochi esemplari...
Castello Sforzesco - A Milano - Gruppo ideale di musei per chi si trova nella zona, residente, migrante o turista in vacanza
Cripta delle Repentite a Palermo
Nel 1524 venne fondato un monastero, all’interno dell’ ex chiesa di
S. Maria delle Grazie, costruita con lo stile gotico-catalano. Lo scopo
era quello di ospitare tutte le donne che,essendo state prima
cortigiane, si erano poi pentite e di conseguenza fu assegnato il nome
di “Repentite”.
Museo di Zoologia Doderlein a Palermo in via Archirafi 16
Palazzo Abatellis
Palazzo Abatellis, anche detto Palazzo Patella è situato a Palermo in via Alloro, arteria principale del quartiere della Kalsa. Ospita all'interno la Galleria Regionale.
Storia
Il Palazzo (fine del XV secolo), opera di Matteo Carnilivari all'epoca attivo a Palermo in cui attendeva ai lavori di palazzo Aiutamicristo, e splendido esempio d'architettura gotico-catalana, era la residenza di Francesco Abatellis (o Patella), maestro Portulano del Regno.
Senza eredi, l'Abatellis dispose che il palazzo rimanesse alla moglie, e che alla morte di essa vi venisse fondato un monastero di donne sotto il titolo di Santa Maria della Pietà. Quindi nel maggio 1526 un gruppo di suore dell'ordine domenicano, provenienti dal Monastero di Santa Caterina, si trasferì nel palazzo. Furono necessari numerosi adattamenti per renderlo adeguato alle esigenze della vita monastica, e come si può vedere da una pianta pubblicata dal Filippo Meli in Matteo Carnelivari e l’architettura del quattro e cinquecento in Palermo, le diverse ali furono frazionate per realizzare celle e corridoi. All'esterno le finestre furono modificate e furono tolte le colonnine intermedie e, a volte, anche certi elementi decorativi. Il palazzo prende allora il nome di "Monastero del Portulano".
Museo Leonardiano a Vinci
La fossa della garofala
L'ultimo lembo di Conca d'Oro sull'antico alveo del Kemonia
E' un parco urbano sconosciuto, un lembo di Conca d'Oro sopravvissuto miracolosamente all'avanzata del cemento. La Fossa della Garofala, racchiusa fra i palazzi di corso Pisani e la cittadella universitaria di viale delle Scienze, porta alla scoperta di un paesaggio dimenticato di Palermo, di ipogei e complessi sistemi di irrigazione, di specie botaniche esotiche e di esemplari di macchia mediterranea.
Il "viaggio nel tempo" attraversa i quindici ettari dell'area che fu parte dell'elegante parco di Luigi Filippo d'Orléans e si sviluppa lungo l'originario tracciato del fiume Kemonia, che assieme al Papireto delimitava la città punica. Il nome deriva dal primo proprietario di cui si conosce l'identità , Onorio Garofalo, alla fine del XV secolo.
Museo del cinema a Torino
Il Museo nazionale del cinema Fondazione Maria Adriana Prolo, ha sede a Torino, all'interno della Mole Antonelliana. Il nucleo delle collezioni è dovuto al lavoro della storica e collezionista Maria Adriana Prolo.
Nel 2008, con 532.196 visitatori, si è collocato al tredicesimo posto tra i musei più visitati d'Italia.
Oratorio di Santa Cita
Leggi sull'Oratorio di Santa Cita a Palermo
L'oratorio di Santa Cita rimarca lo schema tipo dell'oratorio come luogo di assemblea e di culto, con doppia funzione liturgica e sociale e col netto contrasto architettonico tra l'esterno fortemente modesto e l'interno splendidamente adorno. Al sito si accede attraverso un piccolo portale sormontato da uno scudo marmoreo che attraverso una scalinata porta al ballatoio maiolicato su cui prospettano due portali marmorei tardo-cinquecenteschi. Un ampio antioratorio conduce all'aula oratoriale, splendida nel raffinato corteo barocco di stucchi sapientemente elaborati e realizzati da GIACOMO SERPOTTA, incaricato tra il 1685 e il 1690 di impreziosire l'intero ambiente ecclesiastico con un apparato iconografico basato sugli exempla dei Misteri e delle Virtù.
L'oratorio di Santa Cita rimarca lo schema tipo dell'oratorio come luogo di assemblea e di culto, con doppia funzione liturgica e sociale e col netto contrasto architettonico tra l'esterno fortemente modesto e l'interno splendidamente adorno. Al sito si accede attraverso un piccolo portale sormontato da uno scudo marmoreo che attraverso una scalinata porta al ballatoio maiolicato su cui prospettano due portali marmorei tardo-cinquecenteschi. Un ampio antioratorio conduce all'aula oratoriale, splendida nel raffinato corteo barocco di stucchi sapientemente elaborati e realizzati da GIACOMO SERPOTTA, incaricato tra il 1685 e il 1690 di impreziosire l'intero ambiente ecclesiastico con un apparato iconografico basato sugli exempla dei Misteri e delle Virtù.
Il museo civico di storia naturale a Milano
Wikipedia - museo civico di storia naturale a Mialno
Nel 1838 il Comune di Milano accolse la donazione del museo naturalistico privato del collezionista milanese Giuseppe De Cristoforis e del botanico di origine ungherese Giorgio Jan, costituito nel 1832 quale proprietà indivisa[2], nominando primo direttore del nuovo Museo civico di Storia Naturale lo stesso Jan, al quale veniva accordato un vitalizio annuo.
Il Museo aprì al pubblico nel 1844 in occasione del VI Congresso degli Scienziati Italiani che quell’anno svolgeva i suoi lavori a Milano.
Nel 1943 l’incendio causato da un bombardamento aereo anglo-americano devastò il palazzo e distrusse buona parte delle collezioni. L’ingente lascito in denaro del medico milanese Vittorio Ronchetti permise la ricostruzione del Museo, riaperto al pubblicò nel 1952, e la pianificazione di un programma di nuove acquisizioni al fine di ricostituire il patrimonio museale.
Dal 1866 il Museo ospita la Società Italiana di Scienze Naturali, fondata nel 1857 come Società geologica residente in Milano. Il sodalizio scientifico portò nel 1893 alla cointestazione delle riviste scientifiche edite dalla Società e tuttora pubblicate insieme al Museo di Storia Naturale. Attualmente hanno sede presso il Museo di Storia Naturale di Milano anche il Gruppo Mineralogico Lombardo, il Gruppo Botanico Milanese e il Centro Studi Archeologia Africana.
La Cuba, a Palermo
Si chiama "sottana" per distinguerla dalla Cuba soprana, oggi inglobata nella settecentesca villa Di Napoli.

La Cuba, a Palermo
Museo di paleontologia e geologia a Palermo
La fonte di queste righe e la storia del museo
- Sala Enzo Burgio
Nella sala sono esposti anche rarissimi campioni di rocce provenienti dall'isola Ferdinandea, raccolti da Carlo Gemmellaro durante il breve periodo di emersione nel 1831.
- Sala dell'uomo
- Sala dei cristalli
- Sala degli elefanti
La sala degli elefanti |
Orto Botanico a Palermo
Questo primo Orto ben presto si rivelò insufficiente alle necessità e nel 1786 si decise di trasferirlo in quella che è la sede attuale, presso il Piano di Sant'Erasmo, all'epoca tristemente famoso in quanto sede dei roghi della Santa Inquisizione.
Nel 1789 fu iniziata la costruzione del corpo principale degli edifici dell'Orto, costituiti da un edificio centrale, il Gymnasium, e da due corpi laterali, il Tepidarium e il Calidarium, progettati in stile neoclassico dall'architetto francese Léon Dufourny.
Ficus Macrophylla I cinque Ficus più grandi d'Italia |
Il nuovo Orto fu inaugurato nel 1795 e nel 1798 si arricchì dell'Acquarium, una grande vasca in cui prosperano numerose specie di piante acquatiche.
Nel 1823 fu completata la Serra Maria Carolina. Il grande Ficus magnolioide, che costituisce il simbolo del moderno Orto, fu importato nel 1845 dalle Isole Norfolk (Australia). In seguito a successivi ampliamenti, nel 1892 fu raggiunta l'attuale estensione di 10 ettari circa.
Orto Botanico - continua a leggere
Articoli presenti nel sito de "I Caffè Culturali"

C'era una volta in Sicilia - 50 anni del Gattopardo
La cripta delle repentite
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Per la rubrica "Parole sociali in dialoghi territoriali" intervista a Giuseppe Ciraolo sul museo etnografico siciliano "Giuseppe Pitrè"
Per la rubrica "Parole sociali in dialoghi territoriali" intervista a Fabrizio Fernandez sulle Catacombe dei Cappuccini
Per la rubrica "Parole sociali in dialoghi territoriali" intervista a una guida di palazzo Chiaramonte Steri
VIII Edizione della rassegna "Le vie dei Tesori"
Altri link
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